Acea e migranti, botta e risposta maggioranza e opposizione
CASSINO. Acea non finisce mai. Sembrebbe un claim pubblicitario invece si tratta dell’infinita disputa sulla cessione dell’acquedotto cittadino. Arrivano ancora commenti dalla maggioranza che individuano in Giuseppe Golini Petrarcone il primo imputato dell’inevitabile cessione della rete idrica cassinate in mani romane. A scagliarsi sull’ex sindaco sono nell’ordine il capo gruppo di Noi con Salvini Roberto Marsella e il consigliere comunale di Forza Italia, Gianluca Tartaglia. «Nonostante abbia consegnato di fatto l’acquedotto comunale in mano ad Acea, attraverso la sua mancata costituzione in giudizio dinanzi al Tar di Latina, il consigliere comunale, Giuseppe Golini Petrarcone ha ancora il coraggio di proferire parola su questo argomento. Chi ha gestito negli ultimi anni il Comune di Cassino non dovrebbe proprio commentare la vita politico-amministrativa della città visto lo stato di abbandono e di degrado in cui hanno
lasciato la nostra città-dice Marsella che poi rincara- ma se proprio qualche personaggio volesse dire qualcosa sulla vicenda Acea, risponda a queste due domande. Perché l’amministrazione Petrarcone non si è costituita in giudizio? Perché l’ex sindaco non ha dato seguito alla delibera consiliare n.7 del 17 febbraio 2016 a firma dei consiglieri Palombo, Durante e Iannone inerente l’uscita del comune dall’ato 5?». Inoltre anche Tartaglia non è da meno affermando: «L’unico ricorso intentato dal Comune di Cassino nei confronti di Acea lo ha predisposto l’amministrazione D’Alessandro, pertanto è inutile difendere l’indifendibile. Se l’acquedotto comunale sarà gestito dal privato è colpa esclusivamente del consigliere comunale Petrarcone perché tutto ha fatto nei suoi cinque anni di governo, tranne che tutelare i cittadini dal possibile arrivo della società romana».
Infine proprio l'”imputato” Petrarcone risponde alle accuse sul quotidiano Ciociaria Oggi: «Non hanno argomenti- spiega- hanno già fallito nei primi 40 giorni sia su Acea dove hanno promesso di salvare tutto e tutti, e non mettessero in mezzo la questione del Tar che non c’entra nulla, sia sulla questione migranti dove si sono mostrati incapaci. E’ inutile guardare indietro. Rispondessero alla città non a me».