Cassino 2016, comizi all’aperto accordi al chiuso
CASSINO. A pochissimi giorni dal voto che darà il colore politico per i prossimi 5 anni a Cassino, centrodestra e centrosinistra sparano le ultime cartucce a furia di tour cittadini, cercando di accaparrarsi i voti necessari ad indossare la fascia tricolore. Ormai non si lesinano colpi bassi tra Carlo Maria D’Alessandro e Giuseppe Golini Petrarcone rimasti a contendersi la poltrona di primo cittadino dopo una campagna elettorale aspra e per certi versi al limite dell’insulto.
La resa dei conti è vicina ed i tavoli da gioco sono due: quello coi cittadini e quello coi sindaci che non sono arrivati al ballottaggio. Sebbene entrambi i ballottanti abbiano intimato il più classico dei “non faremo accordi con nessuno”, in verità le trattative sono apertissime malgrado le preferenze del secondo turno siano di più difficoltoso indirizzo.
I voti di Vincenzo Durante e Movimento 5 Stelle sono poco governabili e si dirigeranno, presumibilmente, verso l’astensionismo; per gli altri c’è da valutare. Mosillo ha disertato il passaggio a Cassino di Nicola Zingaretti e non pare volerne sapere di accettare la corte di Petrarcone, soprattutto per gli attacchi personali ricevuti in campagna elettorale dal sindaco uscente. Tuttavia nulla è impossibile. Anche se esiste una parte della coalizione appartenente allo stesso giovane candidato di centrosinistra a cui aggraderebbe l’appoggio a D’Alessandro. Di Zazzo, ufficialmente, dice di non volerne sapere dei suoi voti e si tirerebbe fuori.
Il mercato resta aperto.