Film streaming, ecco dove guardarli è legale
Con il diffondersi di internet e della maggiore velocità della rete è aumentato esponenzialmente l’accesso a siti che diffondono contenuti protetti da copyright, come ad esempio film e musica ma anche, ultimamente con crescente diffusione, partite di calcio o sport normalmente riservati alle pay tv. Cosa rischia un utente che fruisce di tali contenuti? Qual è la differenza tra il regime sanzionatorio che colpisce chi accede a contenuti in streaming e chi li diffonde? E quali sono i siti in cui è possibile guardare film in streaming legalmente?
La materia è interamente regolata da una legge piuttosto datata ma ancora oggi in vigore sebbene emendata nel tempo: la 633 del 1941. All’interno di detto atto normativo è contenuto un preciso regime sanzionatorio che incide, con la sua portata, sia coloro i quali diffondono materiale protetto da diritto d’autore senza le dovute autorizzazioni (e dunque illegalmente) che coloro i quali usufruiscono di detti contenuti. In particolare, riguardo a questi ultimi, è previsto un regime differenziato a seconda che ne usufruiscano in proprio e senza contribuire a loro volta alla diffusione o, viceversa, se anch’essi se ne rendano responsabili. La norma alla quale fare riferimento per comprendere la portata dei suesposti principi è contenuto nella sezione III della citata legge rubricata “difese e sanzioni penali“. In questo capo sono sanzionate le condotte di chi diffonde materiale protetto da diritto d’autore, duplica, o trae profitto dalle condotte de quibus. La posizione che a noi interessa ai fini della presente indagine è comunque quella dell’utente che, ignaro dei rischi connessi alla sua condotta, accede ai predetti contenuti anche se non è sua intenzione trarne profitto. La norma di riferimento è l’art. 174 ter: “Chiunque abusivamente utilizza, anche via etere o via cavo, duplica, riproduce, in tutto o in parte, con qualsiasi procedimento, anche avvalendosi di strumenti atti ad eludere le misure tecnologiche di protezione, opere o materiali protetti, oppure acquista o noleggia supporti audiovisivi, fonografici, informatici o multimediali non conformi alle prescrizioni della presente legge, ovvero attrezzature, prodotti o componenti atti ad eludere misure di protezione tecnologiche è punito, purché il fatto non concorra con i reati di cui agli articoli 171, 171-bis, 171-ter, 171quater, 171-quinquies, 171-septies e 171-octies, con la sanzione amministrativa pecuniaria di euro 154 e con le sanzioni accessorie della confisca del materiale e della pubblicazione del provvedimento su un giornale quotidiano a diffusione nazionale“. Dal contenuto della norma di cui si è appena riportato il testo si apprende che i rischi connessi alla fruizione di servizi o contenuti normalmente protetti da copyright è la sanzione amministrativa pecuniaria di € 154. Dunque, laddove un utente dovesse accedere a siti che offrono film o musica in streaming rischia di incorrere in una sanzione amministrativa pecuniaria.
Lo streaming è sempre illegale?
No. Ci sono siti che consentono di vedere film in streaming in modo assolutamente legale ed altri che sono siti pirata dove oltretutto spesso anche la qualità lascia a desiderare.
Ultimamente stanno avendo ampia diffusione di siti ed app tramite i quali è possibile accedere a contenuti come film o serie tv. La diffusione di questi servizi commerciali trova origine nell’ormai assunta consapevolezza che il fenomeno dello streaming sarà destinato ad aumentare esponenzialmente nel corso degli anni e che si sono rese necessarie alternative legali al fenomeno della pirateria. Servizi in streaming on demand sono oggi disponibili legalmente e tal volta è possibile guardare un film al costo di qualche centesimo.
- Cominciamo da uno dei più noti: Infinitytv.it. Dopo una prova gratuita di 30 giorni è possibile sottoscrivere un’abbonamento a costi davvero contenuti e guardare film e serie tv in streaming.
- A seguire c’è Chili (it.chili.tv) con ampio catalogo di film organizzati per aree tematiche.
- C’è poi (ma chi non lo conosce) la sezione “Film” nello store di Google Play(play.google.com/store/movies) con tre interessanti sezioni: “Consigliati per te”, Nuove uscite” e
“Film più venduti”. - E ancora it.wuaki.tv della società giapponese Rakuten che offre anche in Italia un servizio on demand con dei contenuti in alta definizione.
La rete ha imposto nuove sfide con cui il mercato sembra doversi confrontare. La diffusione della banda larga e la sempre crescente tendenza degli utenti a far ricorso a siti o software che consentono l’accesso a materiale protetto da copyright ha avuto un’influenza incisiva e sicuramente nociva sull’economia e sul mercato dei predetti prodotti. A livello normativo è tuttavia evidente la differenza di trattamento, sotto il profilo sanzionatorio, riservato a coloro i quali si limitano ad usufruire di contenuti protetti rispetto a coloro i quali provvedono alla materiale diffusione dei medesimi. La speranza è che il legislatore, prendendo come spunto la giurisprudenza soprattutto della Corte di Giustizia, riesca ad orientare i parametri normativi con il mutato quadro sociale e tecnologico, assumendo coscienza di un fenomeno ormai ampiamente radicato e comunque destinato a diffondersi ulteriormente.
FONTE: Studio Cataldi